LA Chiesa di Materdei e il misterioso rito del bacio al pesce di San Raffaele
Tra sacro e profano
Napoli è una città che non smette mai di sorprendere. Qui, tra vicoli stretti e panni stesi al vento, il confine tra il sacro e il profano è più sottile di una sfogliatella ben sfogliata. E se pensavate di aver già sentito tutto sulla devozione partenopea, preparatevi: oggi vi porto nel cuore di Materdei, tra santi, leggende e… un pesce da baciare!
Un gioiello nel cuore di Napoli
Situata in uno dei quartieri più autentici della città, la Chiesa di Materdei è una perla di arte e storia. Edificata in epoca barocca (perché a Napoli tutto ha un tocco di grandiosità), è da sempre un punto di riferimento per i fedeli della zona. Qui, oltre alle classiche processioni e alle preghiere ferventi, si svolge un rito che lascia perplessi i forestieri e strappa un sorriso ai napoletani: il famoso bacio al pesce di San Raffaele.
San Raffaele e il pesce miracoloso
Per comprendere questa singolare usanza, bisogna fare un salto nella tradizione religiosa. San Raffaele Arcangelo, nella Bibbia, è il protettore dei viandanti, dei medici e – udite udite – anche dei pescatori. La leggenda vuole che abbia guidato Tobia nella sua missione e gli abbia suggerito di usare un pesce per curare la cecità del padre. E cosa fanno i napoletani quando si affezionano a una storia? La trasformano in un rito tutto loro!
Il bacio al pesce: tra miracoli e scongiuri
Ogni anno, durante le celebrazioni in onore di San Raffaele, i fedeli si accalcano nella Chiesa di Materdei per compiere un gesto che lascia interdetti i più scettici: baciare un pesce. Sì, avete letto bene. Il pesce viene benedetto e posto vicino all’altare, e i devoti lo baciano con la speranza di ricevere protezione, guarigione o – nel caso più comune – un po’ di fortuna nelle questioni d’amore e di salute.
Ma c’è di più: secondo la tradizione popolare, il bacio al pesce era anche un gesto rivolto alle giovani fanciulle affinché restassero feconde. Un rito che mescola fede, superstizione e un pizzico di ironia partenopea, perché a Napoli persino la benedizione passa per un tocco di folklore, da quì il detto “Va’ a vasà ‘o pesce ‘e San Rafèle”
Tra fede e folklore: un rito che resiste al tempo
Sarà la magia di Napoli, sarà la forza della tradizione, ma questa bizzarra usanza continua a richiamare centinaia di persone ogni anno. Per alcuni è una manifestazione di fede autentica, per altri un simpatico retaggio di un passato più superstizioso. Ma una cosa è certa: in una città dove Maradona è considerato quasi un santo e dove il corno rosso è un oggetto di culto, il bacio al pesce non poteva che trovare terreno fertile.
Quindi, se vi trovate a Materdei nel periodo giusto, non tiratevi indietro: date un bel bacio al pesce e chissà… magari il vostro destino cambierà! (E nel dubbio, disinfettatevi le labbra, che non si sa mai…)