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Procida

Procida è la più piccola e la più naturale delle tre isole partenopee, lontana dallo sfarzo di Capri e dai rumori di Ischia. L’isola, molto suggestiva, è stata scelta da registi e scrittori come sfondo per diversi capolavori letterari e cinematografici.

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Di origine vulcanica, conserva traccia degli antichi crateri in diverse insenature della costa.  Ciò che resta di un antico cratere è il verde isolotto di Vivara, sul quale sono state trovate tracce di insediamenti umani antichissimi.




Durante il medioevo l’isola subì frequenti invasioni saracene. Per difendersi i suoi abitanti si rifugiarono a Terra Murata, il punto più alto dell’isola, a 90 metri sul livello del mare. Fu qui che il Cardinale Innico d’Aragona fece costruire l’imponente castello d’Avalos, munendo la cittadella di mura bastionate che si aprivano grazie alla Porta di Ferro; ne derivò il nome di Terra Murata. A quest’epoca risale  la fioritura degli insediamenti religiosi a seguito dell’avvento dei benedettini.

Giungendo a Procida dal mare si possono ammirare le caratteristiche casette dai colori pastello dei pescatori e ci si trova di fronte il Palazzo Montefusco del XII sec., detto della “Catena” perché, un tempo, il vialetto che portava al palazzo era sbarrato ai passanti da una catena, o anche “Merlato” per la stupenda merlatura sovrastante l’intero palazzo. In passato era la residenza estiva del re, poi antico convento e oggi abitato dai procidani. Il porto di Marina Grande è il più grande porto dell’isola e l’unico porto commerciale. La zona del porto è ricca di negozietti e trattorie e qui si trova un’incantevole spiaggia separata dal molo dalla scogliera di Si Lurenza.





Fu in questo porto che soggiornò il poeta francese Alfhonse de Lamartine, autore del celebre romanzo ambientato a Procida “Graziella”, l’eroina figlia di pescatori. A questo personaggio è ispirato un costume che viene indossato ogni anno dalle giovani procidane in occasione della Sagra del Mare, la festa tradizionale durante la quale si elegge la Graziella, ovvero la procidana che meglio incarna, fisicamente e moralmente, la protagonista del romanzo. Procida è anche l’isola di Arturo, il romanzo di Elsa Morante da cui fu tratto un film. Il protagonista del romanzo è un ragazzo che non si era mai mosso dall’isola, ma grazie alla sua passione per i libri di avventura viaggia con la fantasia in mondi lontani.

Percorrendo via Roma, si raggiunge Punta Lingua, dove si può ammirare la Terra Murata, in tutta la sua maestosità, ed il Palazzo d’Avalos, adibito a carcere fino a pochi decenni fa. Qui si trova l’Abazzia di S. Michele Arcangelo, edificata dai Benedettini nell’XI secolo e dedicata al santo patrono di Procida, l’unico in grado di mettere in fuga i pirati con le sue miracolose apparizioni. L’abazzia, a picco sul mare, ospita importanti opere d’arte a testimonianza del ruolo che aveva in passato quale centro religioso e culturale dell’isola.

Oltre la Punta Lingua, si apre il caratteristico porto naturale della Corricella, uno dei borghi marinari più belli d’Italia, dove è possibile mangiare ottimo pesce appena pescato e ammirare i pescatori che lavorano le reti. Alla Corricella si arriva dalla strada sottostante Piazza dei Martiri, lo spiazzo davanti la chiesa di San Michele dove ogni anno migliaia di turisti e residenti assistono ai Misteri, la bellissima processione del Venerdì Santo a Procida. Imboccata la discesa si prosegue per la cosidetta “gradinata del Pennino” da cui si arriva nel borgo incantato. In questo suggestivo borgo sono ambientate diverse scene de “Il Postino”, l’ultimo film di Massimo Troisi.

Tornando sulla strada principale, attraverso una discesa di 186 gradini, si raggiunge la Spiaggia della Chiaia, una lingua di sabbia nera dove si può godere  una splendida vista del porticciolo della Corricella e della Terra Murata.

In posizione opposta al porto si trova, invece, la spiaggia della Chiaiolella, la più frequentata dell’isola, che segue il profilo di un vulcano spento e si affaccia sull’isola d’Ischia. Su un versante della spiaggia c’è la via d’accesso all’isolotto di Vivara, collegato alla terraferma da uno stretto ponticello. L’area, costituita da un vulcano spento, era riserva di caccia di Carlo III di Borbone ed è oggi un parco naturale e archeologico. Marina di Chiaiolella, dalle acque limpide e cristalline, è considerata la località turistica per eccellenza dell’isola, la più rinomata con la spiaggia di Ciraccio, che offre stabilimenti balneari, ristoranti, bar e alberghi.




Altra spiaggia da non perdere è la spiaggia de “Il postino”, al Pozzo Vecchio, dove sono state girate alcune scene del celebre film. 

Addentrandosi nei vicoli ci si perde tra le chiese e gli edifici antichi del centro storico ed in molti punti  si aprono suggestivi panorami. In particolare, dalla via Panoramica si possono ammirare splendide vedute di Napoli.

Dai porti di Napoli, Pozzuoli e dal porto di Ischia-Casamicciola è possibile raggiungere facilmente questo luogo dove sembra che il tempo si sia fermato.

di Silvia D’ Eboli

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