Napoletanità

Miracolo di San Gennaro

Si ritiene che una pia donna avesse raccolto in due ampolle il sangue di San Gennaro per consegnare poi la preziosa reliquia al vescovo di Napoli.
Il sangue contenuto nelle ampolle di vetro di foggia antica è ancora oggi oggetto di profonda venerazione con le altre reliquie conservate nel Duomo di Napoli.

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I grumi rappresi scuri e solidi spontaneamente si sciolgono. Il sangue ribolle ed assume il colore rosso vivo.

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La liquefazione avviene di solito accompagnata dalle fervide preghiere ed insistenti invocazioni al Santo. Le modalità con le quali avviene lo scioglimento: tempo, intensità del sangue, sono considerate di buon auspicio per la città se avvengono senza indugi, nel caso contrario sono di segno sfavorevole.
Il miracolo si ripete regolarmente altre due volte nell’anno, a maggio ed a dicembre. Poi potrebbe verificarsi anche in circostanze particolarmente rilevanti per Napoli come ad esempio la visita di qualche personaggio importante, la minaccia di sciagure naturali etc.

Per la prima volta fu annotata la liquefazione del sangue di San Gennaro nel 1389 sulle pagine del “Chronicon Siculum”. Da quel momento in poi studiosi, scienziati e ricercatori si sono sbizzarriti nello scrivere su questo insolito fatto.

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