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Palazzo reale di Napoli

Il Palazzo Reale di Napoli è una delle quattro residenze reali usate dai regnanti borbonici durante il Regno delle Due Sicilie; le altre tre sono la reggia di Capodimonte sopra Napoli, la reggia di Caserta e la reggia di Portici alle pendici del Vesuvio.

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Di dimensioni notevoli, il palazzo si affaccia maestoso sull’attuale Piazza del Plebiscito, fu costruito nel 1600 da Domenico Fontana su commissione dell’allora viceré conte di Lemos.

Esso avrebbe dovuto ospitare il re Filippo III di Spagna, atteso a Napoli con la sua consorte per una visita ufficiale che non avvenne mai.

Il palazzo divenne la residenza dei viceré spagnoli e poi di quelli austriaci ed, in seguito, dei re di casa Borbone. Dopo l’Unità d’Italia fu eletta residenza napoletana dei sovrani di casa Savoia.

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Fu danneggiato da un incendio nel 1837 e successivamente restaurato dal 1838 al 1858 per mano di Gaetano Genovese che ampliò e regolarizzò, senza stravolgerla.
Nel 1888, per volere di Umberto I, le nicchie esterne furono occupate da gigantesche statue dei re di Napoli: Ruggero il Normanno, Federico II di Svevia, Carlo I d’Angiò, Alfonso I d’Aragona, Carlo V d’Asburgo, Carlo III di Borbone, Gioacchino Murat e Vittorio Emanuele II di Savoia.

I bombardamenti subiti durante la Seconda guerra mondiale e le successive occupazioni militari causarono al palazzo gravissimi danni che resero necessario un restauro ad opera della Soprintendenza ai Monumenti.

La facciata a basamento porticato con due ordini di finestre è lunga 169 metri, nel suo centro sono evidenti gli stemmi reali e vicereali.

Sala del trono
Sala del trono

 

Essa conserva le forme originarie, fatta eccezione di quelle del portico, dove nella seconda metà del Settecento, per opera del Vanvitelli, furono chiusi alternativamente i varchi per aumentare la solidità dell’edificio, dando vita ad arcate chiuse a nicchie.
All’interno possiamo ammirare le stanze reali di etichetta al Piano nobile, che non hanno subito alcun cambiamento. Negli anni settanta alcune stanze sono state adibite a galleria di opere d’arte e ordinate in base a criteri tematici e storico–stilistici.
Nalla Sala I Ferdinando Fuga nel 1768 progetta il Teatrino di Corte, la sala conserva le originarie dodici statue in cartapesta dello scultore Angelo Viva raffiguranti Apollo, Minerva, Mercurio e le nove Muse.
Passiamo ora alla Sala del Trono è il luogo nel quale il re riceveva tutti i suoi ospiti.

Il trono di legno dorato, con i leoni di stile impero sotto i braccioli, può essere datato intorno al 1850, mentre il baldacchino risale al Settecento.

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Alle pareti vi sono ritratti di personaggi realmente esistiti, dal Seicento all’Ottocento, tra cui il Ferdinando I di Vincenzo Camuccini. Sul soffitto del 1818 invece vi sono personificazioni delle quattordici province del Regno delle Due Sicilie con stemmi araldici e insegne del regno.

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