Quartiere Posillipo conosciamolo meglio
Il quartiere Posillipo, un intreccio variegato di strade maggiori; via Posillipo, via Francesco Petrarca, via Manzoni e via Orazio con una serie di arteria minori e viottoli che portano dai “casali” fino al mare.
Il nome deriva da Pousillypon, nella lingua dei greci “luogo dove cessano gli affanni” , qui molti personaggi di spicco fin dall’ età romana faceva a gara per conquistarsi un angolo di paradiso.
Non è un caso che la tradizione popolare collochi la scuola di Virgilio nei pressi della Gaiola (dal latino caveola piccola grotta) un luogo che continua a stupire ed incantare generazioni di persone.
La distanza dal centro cittadino regala per secoli una serie di villaggi ed insediamenti sorti nella parte alta della collina.
Villaggi prevalentemente aditi ad attività agricole ed artigianali in un vero isolamento che dura fino all’età moderna.
Solo nel 1643 le Rampe di Sant’Antonio fanno da collegamento i borghi della collina con il resto della città.
Solo con il Viceregno Spagnolo tra il XVI ed il XVII ha inizio lo sviluppo della costa con l’edificazione del Borgo di Chiaja.
Per la gioia dei nuovi ceti Posillipo ritorna alle feste regali ai casini di delizia agli spettacoli pirotecnici.
Questo fa si che ritornino rappresentanze illustre, prendendo favolose dimore.
Ricordiamo il casino del principe della Roccella, la villa del duca di Vietri, Palazzo Donn’Anna ed altre dimore illustre.
Nel 1812 Gioacchino Murat da l’incarico di progettare una nuova arteria per concedere il passaggio delle carrozze che collega l’area Flegrea con Napoli.
Con questa opera edilizia vengono rotti gli equilibri cancellando il mito del “luogo dove cessano gli affanni”.
Oggi Posillipo è meno romantica di una volta, troviamo numerose terrazze , Coffee-house e belvedere.
Un area più caotica rispetto alle sue radici dovuta anche alla creazione del tratto che scende lungo le rampe di Coroglio.