Arte & Cultura

Castel Capuano

Castel Capuano di origine normanna, è situato allo sbocco dell’attuale via dei Tribunali  è stato sede della sezione civile del tribunale di Napoli. Deve il suo nome al fatto di essere ubicato a ridosso di Porta Capuana, che si apre sulla strada che conduceva all’antica Capua.
La sua costruzione fu iniziata nel 1140 per volere del re di Sicilia Guglielmo I detto il Malo, figlio di Ruggero il Normanno, e fu portata a termine nel 1160 dall’architetto Buono.

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Dotato di robuste fortificazioni, Castel Capuano fu destinato da subito alla funzione di residenza reale dei sovrani normanni, malgrado l’austerità degli ambienti e la sua vocazione naturale di presidio militare.

Scavi effettuati nel XIX secolo hanno dimostrato che il castello fu eretto sull’area in cui nella Napoli romana sorgeva il Gymnasium, trasformato nei secoli successivi in cimitero, come provano le numerose tombe rinvenute.

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Nel 1220, per iniziativa di Federico II, si ebbe il primo intervento di trasformazione del castello, che pur conservando le sue indispensabili fortificazioni, fu reso più ospitale e meglio rispondente alla sua dignità di residenza reale.

L’incarico fu eseguito da Giovanni Pisano.

Con l’avvento degli Angioini iniziò l’edificazione (1279-82) di una nuova fortezza, Castel Nuovo, che ereditò la funzione di dimora dei sovrani di Napoli. Castel Capuano continuò ad ospitare fra le sue mura alcuni membri della famiglia reale nonché funzionari e altri illustri ospiti come Francesco Petrarca, che vi soggiornò nel 1370 in qualità di legato di Clemente VI.
Sotto il regno degli Aragonesi, Castel Capuano ebbe un ruolo sostanzialmente marginale, subendo di tanto in tanto qualche intervento di ristrutturazione degli ambienti interni e delle strutture esterne.

Solo con l’annessione del Regno di Napoli alla corona di Spagna e la sua costituzione in Vicereame (1503), Castel Capuano fu destinato per la prima volta alla funzione di palazzo di giustizia.

Qui, infatti, il viceré don Pedro de Toledo riunì tutte le corti di giustizia sparse in diverse sedi in tutta la città: il Sacro Regio Collegio, la Regia Camera della Sommaria, la Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria e il Tribunale della Zecca.
il castello fu trasformato nel 1537 dagli architetti Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa: furono eliminate tutte le strutture tipicamente militari e fu modificato nei suoi spazi interni, mentre i sotterranei furono destinati a prigione dotata di attrezzatissime camere di tortura
Da scavi effettuati nel 1913 sono emerse invece delle tombe con vasi in terracotta e lapidi con iscrizioni latine, che proverebbero il successivo adattamento dell’area alla funzione di cimitero.

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