Libri e presepi fino a porta Capuana
Partiamo da Via San Biagio dei Librai (Decumano Inferiore), il nome viene dal santo cui era dedicata una piccola chiesa (XVII) ormai chiusa.
Su questa strada troviamo Palazzo Mariaglliano dove c’è una targa che cita: “Qui presso la casa di San Gennaro sorgeva la basilica Augustale e qui ebbe origine l’arte dei maestri librai”.
Al civico 31 troviamo un’ altra iscrizione la quale dice “in questa cameretta nacque il XXII giugno MDCLXVIII Giambattista Vico, qui dimorò fino a 17 anni e nella sottoposta piccola bottega del padre libraio usò passare le notti nello studio vigilia giovanile della sua opera sublime”.Questa strada è piena di edifici religiosi, qui troviamo anche palazzo Carafa di Montorio rinnovato intorno al 1540 dal Cardinale Carafa, unione di due edifici preesistenti.
Altro palazzo importante è il palazzo Carafa di Santangelo (1466), Apparteneva a Diomede Carafa duca di maddaloni, umanista e collezionista.
Era una sorte di musei di scultura; qui si trovava nel cortile la testa di cavallo in bronzo, omaggio di Lorenzo il Magnifico, verrà poi trasferita al museo Nazionale, Adesso è esposta nelle sale della stazione Museo della linea uno della metropolitana di Napoli) e sostituita da una copia in terracotta quando il palazzo passa al marchese Francesco Santangelo.
Proseguendo per spaccanapoli arriviamo alla chiesa di San Nicola a Nilo (XVII secolo) situata tra le botteghe artigiane e bancarelle che vendono i più strani e impensabili oggetti.
La chiesa nacque insieme ad un ritiro per fanciulle per iniziativa di un droghiere, che dopo la rivolta di Masaniello (1647), aiuta gli orfani e i bambini abbandonati. L’edificio attuale risale alla ristrutturazione del 1705, affidata poi alla comunità di Sant Egidio.
Oltre c’è il monte di Pietà , istituito nel 1539 per soccorrere prigionieri, giovani in difficoltà ma soprattutto nato peri prestiti senza interessi, in cambio di pegno, destinato poi all’asta se non veniva restituita la somma entro due anni.
Sulla facciata troviamo le statue di Pietro Bernini, l’interno e decorato da stucchi e affreschi, con i ritratti di Carlo di Borbone e della regina Maria Amalia di Sassonia.
Più avanti troviamo il palazzo di Capua-Marigliano, ritrovo di complotto aristocratici antispagnoli, oggi ospita una tipografia storica di Napoli.
All’altezza di Palazzo Marigliano incrociamo San Gregorio Armeno, una strada dove si respira area di natale ogni giorno dell’anno. E’ il regno dell’artigianato presepiale, dove troviamo storici pastori e moderni volti, finoad i giorni nostri.
Presepi, sugheri accessori di qualsiasi dimensione perfino quelli più imprevedibili. Risalta agli occhi il complesso monastico di San Gregorio con il cavalcavia caratteristico che collega alla struttura di San Pantaleone, poi trasformato in campanile questo viene costruito nel VIII secolo, sulle rovine del tempio pagano dedicato a Cerere Attica.
Qui nel 1574 viene ricostruita la chiesa. Verso la fine del 600 Luca Giordano decora la chiesa con affreschi luminosi.
Dalla piazzetta si accede al suggestivo chiostro al centro c’è una fontana barocca con sculture a dimensine naturale del Cristo e la Samaritana (Il Bottinghero), annessi troviamo refettorio e un antico forno, si dice siano queste le monache famose della “sfogliatella”.
Verso la fine della strada troviamo San Lorenzo Maggiore, il monastero che da il nome al Quartiere. Sede del Parlamento napoletano fino al XVI secolo, sul campanile troviamo gli stemmi dei Sedili.
I più importanti raffigurati sono: Nilo, Portauova, Popolo, Forcella, Montagna e Capuana. San Lorenzo grandezza dell’architettura gotica della città costruita intorno al 1270 da Carlo d’Angiò dove prima sorgeva una basilica Paleocristiana.
Dentro troviamo tra i monumenti in marmo i sepolcri di Caterina d’Austria (1323-1325), di Tino da Camaino, e di Ludovico Aldomorisco, Ammiraglio del Regno e consigliere di Rè Ladislao di Durazzo, di Antonio Baboccio da Piperno.
Si Dice che fu qui che il Sabato Santo del 1336 Giovanni Boccaccio incontra Fiammetta, e pochi anni dopo Francesco Petrarca sarà ospitè dei Francescani, in missione diplomatica per Roma.
Nella zona Archeologica di San Lorenzo Maggiore è riemerso il Macellum (Mercato alimentare) della Napoli Romana organizzato in due piani, una parentesi questa ancora integra della antica Neapolis.
All’incrocio con via Tribunali e San Gregorio Armeno qui la piazza è sorvegliata dalla Statua di San Gaetano da Thiene uno dei protettori della città, qui dove sembra che tutto abbuia un origine con l’agorà greca e il foro romano, il Tempio dei Di oscuri, il macellum e poco lontano, il teatro e l’odeion.
Nei Pressi di piazza San Gaetano si accede a Napoli Sotterranea, un percorso ricco di cunicoli, e cisterne dell’acquedotto Augusteo di Serino, utilizzata come rifugio ai tempi di guerra.
A via dei tribunali, troviamo il palazzo di Filippo d’Angiò questa è la residenza temporanea di Filippo di Vallois figlio di Carlo d’Angiò in attesa che venissero terminati i lavori a Castel Nuovo.
Proseguendo lungo via Tribunali, troviamo la chiesa dei Girolamini, (1592), parte del complesso degli Oratoriani. Nel monastero, da non perdere i chiostri, quello piccolo e quello grande detto anche degli aranci, per l’agrumeto reimpiantato.
Qui nella chiesa riposa Gianbattista Vico, nella controfacciata esterna è presente l’affresco di Luca Giordano “La Cacciata dei Mercanti dal Tempio”. Su Via Duomo troviamo la Cattedrale della Città, costruita per volere di Carlo d’Angiò dedicata alla Madonna Assunta. Nel XIII secolo in un area dove già sorgeva la Basilica di Stefania e di Santa Restituita.
La costruzione si prolungò durante il regno angioino, fu un continuo rifacimento, dove si susseguono diversi stili e culture diverse.
Nella Cappella commissionata dall’arcivescovo Filippo Minatolo, del trecento, Boccaccia ambienta la Novella di Andreuccio da Per uggia del Decamerone.
Qui nella Cattedrale un esemplare luogo di barocco Napoletano è la Cappella del Tesoro di San Gennaro, qui sono custoditi manufatti, arredi preziose le reliquie del Santo e l’ampolla contenente il suo sangue il quale si scioglie due volta l’anno “il famoso miracolo di San Gennaro”. Da visitare anche gli scavi archeologici del Duomo, qui possiamo vedere come persistono assieme l’epoca Romana e quella Greca.
La facciata del Duomo è stata completata solo di recente, troviamo i tre portali che sono opera di Antonio Baboccio da Piperno, al centro, la lunetta con il gruppo trecentesco della Madonna col Bambino, di Tino da Camaino.
Ritornando su via dei Tribunali troviamo l’edificio/museo e la chiesa del Pio Mone della Misericordia, qui sull’altare maggiore al centro di opere e dipinti pregevoli ci sono le opere di Misericordia (1606) di Caravaggio.
Al termine di via Tribunali troviamo Castel Capuano alla fine del nostro itinerario troviamo Castel Captano. Le origine di questo castello sono incerte è il castello più antico di Napoli, l’origine è attribuita a Carlo il Malo intorno al 1165, nata da un esistente Fortezza bizantina.
Nel Cinquecento con la nuova costruzione della residenza Reale il Viceré Pedro di Toledo istituisce qui i Tribunali di Napoli, la gran Corte della Vicaria quattro ruote due Civili e due Penali, il sacro Regio Consiglio, la reggia Camera della Sommaria, con competenze finanziarie e fiscali, il tribunale della Zecca ed il tribunale della Baviglia.
Nell’edificio all’interno del Salone detto della Sommaria troviamo le allegorie della provincia del regno. Nella cappella ci sono affreschi del cinquecento e sulla facciata gli stemmi di Spagna e di Pedro di Toledo.
Tra Castel Captano e Piazza Garibaldi Troviamo la Duchesca nome dato da una villa aragonese costruita per Alfonso II, oggi luogo di un mercato multietnico ricco di bancarelle a basso costo.
In fine non possiamonon notare Porta Capuana costruita nel 1484 disegnata da Giuliano Maiano, questa porta indica la strada diretta a Capua ed è l’accesso principale orientale della Città inserita nelle Mura da Francesco d’Aragona un marmo bianco descriveva l’incoronazione di Ferdinando I sostituito poi nel 1535 con le insegne della famiglia imperiale di Carlo V.
Punti d’attenzione:
- San Biagio dei Librai
- Monte di Pietà
- San Gregorio Armeno
- San Lorenzo Maggiore
- girolamini
- Duomo
- Pio Monte della Misericordia
- Castel Capuano
- Porta Capuana
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