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Il teschio del capitano

La prima versione ci racconta che una giovane promessa sposa era molto devota al teschio del capitano, e che si recava spesso a pregarlo ed a chiedergli grazie.

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Il fidanzato di lei, scettico e forse un po’ geloso delle attenzioni che la sua futura moglie dedicava a quel teschio, volle accompagnarla; portandosi dietro un bastone di bambù, l’uomo usò il bastone per conficcarlo nell’occhio del teschio, mentre, deridendolo, lo invitava a partecipare al loro prossimo matrimonio.

Il giorno delle nozze apparve tra gli ospiti un uomo vestito da carabiniere. Incuriosito di tale presenza lo sposo chiese chi fosse, e questi gli rispose che proprio lui lo aveva invitato, accecandogli un occhio; detto ciò si spogliò mostrandosi per quel che era… uno scheletro! I due sposi e chissà quanti altri invitati morirono sul colpo. L’altra versione raccolta da Roberto De Simone , mette in scena una leggenda nera popolare. 

Un giovane camorrista, donnaiolo e spergiuro, aveva osato profanare il Cimitero delle Fontanelle, ivi facendo l’amore con una ragazza. Ad un tratto sentì la voce del capitano che lo rimproverava ed egli, ridendosene, rispose di non aver paura di un morto.

teschio_del_capitano

Alle nuove imprecazioni del capitano, il temerario giovane gli lancia una sfida, quella di presentarsi di persona il giorno del suo matrimonio. Però il giovane, dimentico del giuramento, dopo qualche tempo si sposò. Al banchetto di nozze si presentò tra gli invitati un personaggio vestito di nero severo e taciturno che nessuno conosceva.

Alla fine del pranzo, invitato a dichiarare la sua identità, rispose di avere un dono per gli sposi, ma di volersi mostrare solo a loro.
Gli sposi lo ricevettero nella camera attigua, ma quando il giovane riconobbe il capitano, fu solo questione di un attimo: il capitano tese loro le mani e dal suo contatto infuocato gli sposi caddero morti all’istante.

La particolarità di tale teschio, posto all’interno di una teca, è la sua lucidatura, a differenza degli altri crani che sono ricoperti di polvere, forse perché raccoglie meglio l’umidità del luogo.

Se domandate ai devoti vi diranno che quell’umidità è sudore delle anime del Purgatorio.

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